Intervista a Carlo Rotini di Simeg Marmi – Il percorso verso la Sostenibilità dell’atelier della pietra

Siamo lieti di presentare un’intervista esclusiva a Carlo Rotini, titolare e Operations manager di Simeg Marmi, azienda leader nella lavorazione di marmi e pietre naturali. In questa intervista, esploreremo il percorso intrapreso da Simeg Marmi verso la sostenibilità, mettendo in luce la fruttuosa collaborazione con Smart Building Design per la progettazione e l’installazione di un innovativo impianto fotovoltaico. Scopriremo i motivi che hanno spinto l’azienda a investire in energie rinnovabili, le sfide affrontate, i benefici ottenuti e i progetti futuri per un impatto ambientale sempre più ridotto.

  1. Quali sono stati i motivi principali che hanno spinto Simeg Marmi ad intraprendere il percorso verso la sostenibilità?
    La sostenibilità è un tema strategico, in quanto azione sociale, etica e politica da parte dell’impresa. Negli ultimi anni ci stiamo interrogando costantemente sugli impatti che la nostra attività porta con sé in termini energetici, di consumi di materie prime e di filiera. Di pari passo stiamo concretizzando delle azioni che minimizzino il nostro impatto e che, siamo certi, il mercato sappia riconoscere.
  2. Può raccontarci come è nata la collaborazione con Smart Building Design?
    Abbiamo conosciuto Smart Building Design nell’ambito del nostro progetto di revamping e ampliamento dell’impianto fotovoltaico che copre il tetto del nostro opificio.
  3. Quali sono stati i principali vantaggi di lavorare con Smart Building Design per l’installazione dell’impianto fotovoltaico?
    Abbiamo fortemente apprezzato la professionalità di Smart Building Design nel portare avanti il progetto di installazione dell’impianto fotovoltaico. Siamo innanzitutto riusciti a portare a termine il progetto, della durata di quattro mesi, nel pieno rispetto delle tempistiche. Questo grazie alla facilità di dialogo e alla capacità di coordinamento con tutti gli altri partner coinvolti. Inoltre, hanno messo in campo tecniche di collaudo avanzate e strumenti di misura della performance dell’impianto che ci rendono certi delle performance dell’impianto installato.
  4. Quali sfide avete affrontato durante il progetto di installazione dell’impianto fotovoltaico?
    Il progetto prevedeva innanzitutto lo smontaggio dell’impianto preesistente da 100 kWp e, contestualmente, anche la sostituzione dei cupolini dei lucernai del fabbricato. L’attività seguente è stata quella di rimettere a terra il nuovo impianto secondo un layout completamente differente. In tutto questo è stato fondamentale il lavoro di progettazione dell’impianto e il coordinamento delle attività.
  5. Qual è stato l’impatto dell’installazione dell’impianto fotovoltaico sui costi energetici della vostra azienda?
    Abbiamo stimato che ridurremo i nostri consumi energetici da fonti esterne di circa il 50%, con la possibilità di incrementare questa percentuale grazie all’attuazione di ulteriori iniziative in termini di risparmio energetico su cui abbiamo intenzione di investire.
  6. In che modo l’impianto fotovoltaico ha influenzato le operazioni quotidiane di Simeg Marmi?
    La disponibilità di un installato complessivo di 400 kWp ci permette nelle migliori giornate primaverili e estive di essere sostanzialmente autosufficienti dall’inizio alla fine della giornata lavorativa e poter conferire alla rete pubblica gli eccessi di produzione.
  7. Qual è il ritorno economico atteso dall’installazione dell’impianto fotovoltaico?
    Secondo il nostro business plan il ritorno dell’investimento è atteso in circa 8 anni. Da tener presente anche che il nostro investimento godrà anche di alcuni fondi pubblici derivanti dal PNRR erogati tramite il bando regionale Next Appennino.
  8. Come descriverebbe l’impatto ambientale dell’impianto fotovoltaico installato presso la vostra azienda?
    Mi avvalgo dei numeri che il nostro impianto è in grado di restituirci: in circa un mese e mezzo abbiamo evitato l’emissione di 33 tonnellate di CO₂, che in altre proporzioni possiamo immaginare corrispondano a 33 viaggi aerei tra Francoforte e New York. Impressionante, vero?
  9. Quali altri progetti o iniziative di sostenibilità state considerando per il futuro?
    Abbiamo diverse azioni allo studio: dall’efficientamento dei consumi notturni di macchinari e impianti attraverso controlli software ed elettronici, al progetto di investimento su un nuovo e più performante impianto di depurazione dell’acqua. La lavorazione della pietra richiede un utilizzo idrico importante che già oggi prevede un’alta percentuale di ricircolo, ma l’obiettivo è rendere il ciclo dell’acqua a tutti gli effetti un ciclo chiuso, così da portare vicino allo zero il nostro water footprint. Abbiamo inoltre proprio in questi giorni avviato un piccolo progetto di Life Cycle Assessment con tre studenti della facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, perché per fare davvero sostenibilità è fondamentale avvalersi di competenze esterne, non sempre altrimenti disponibili all’interno dell’impresa.
  10. Quali consigli darebbe ad altre aziende del settore che stanno valutando di adottare soluzioni sostenibili come l’impianto fotovoltaico?
    Suggerirei di mettere a priorità gli investimenti in sostenibilità ambientale, perché oltre che del pianeta, ne va del futuro delle imprese stesse. Chiaramente ciascuno di questi deve essere fatto facendo purtroppo i conti con la sostenibilità economica e finanziaria. Fortunatamente comunque, in questi anni, il sistema del credito e dei finanziamenti pubblici stanno supportando il sistema imprenditoriale a farvi fronte. Infine, mi sento di dire che la ricerca di collaborazioni esterne con consulenti, centri di ricerca, università e rete di fornitura specializzata sono fondamentali per muoversi in maniera efficace su questi temi tanto importanti, quanto complessi della sostenibilità ambientale.